Lo sport, benessere delle persone, un diritto per tutti

Ad essere sincero non ho mai dato troppa importanza ai numeri ed alle statistiche. So bene che molto dipende dall’abilità e dalla “perizia” di chi le conduce. Nel tempo le società specializzate hanno affinato gli strumenti di indagine e così è sempre più alto il tasso di verosimiglianza dei risultati pubblicati. Secondo l’indagine sviluppata da PTS per il Sole 24 Ore, nell’ambito del progetto della Qualità della vita, che è arrivata alla 18ª edizione e che misura la diffusione e la qualità dei sistemi sportivi sul territorio nazionale, si può parlare di “grande diffusione dello sport a livello territoriale”. Che poi la classifica veda salire la provincia di Bergamo al primo posto, a scapito della pur sempre robusta Trento, è assai poco significativo se non per un dato: il Csi a Bergamo ha una lunga storia di presenza e di gestione dell’attività sportiva. Quindi, in un certo senso, questo riconoscimento è a tutto il Csi, presente in tutta Italia e che sta contribuendo – come è sempre più evidente – con politiche efficaci e sostenibili a diffondere lo sport nel Paese sempre più capillarmente. Soddisfatti? Certamente no. O meglio, solo parzialmente, perché la strada da fare è ancora lunga e guai se ci sentissimo autorizzati a rallentare l’intensità del nostro impegno. La classifica del Sole 24 Ore che ho citato parte dalla valutazione dei risultati ottenuti alle recenti Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi. Come sappiamo qui l’Italia ha conseguito importanti record di atleti, medaglie e risultati. I dati riportati dal quotidiano economico-finanziario sono interessanti anche per altri aspetti. Vorrei soffermarmi sui grandi meriti del Csi che, nella sua storia, ha sempre anticipato i tempi: quando si trattava di sport al femminile, come dello sport per chi ha disabilità, o in generale dello sport per tutti, senza esclusioni. Compito non facile, ma queste sono le nostre radici. Oggi abbiamo ancora conferme che le differenze tra Nord, Centro e Sud restano significative, seppure in continuo, progressivo livellamento. Dobbiamo continuare a lavorare, affinché l’attività sportiva, intesa come offerta per il benessere delle persone, sia sempre più un diritto esercitato da tutti. Il messaggio per chi si appresta ad essere guida nel Csi del futuro è che eredita un bel patrimonio da valorizzare.

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