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L'esempio del Rugby Vallecamonica

Il rugby all’apparenza sembra uno sport violento, duro, con regole selvagge dove prevale il più forte fisicamente. Impressione sbagliatissima. È probabilmente uno degli sport dove il rispetto per arbitri ed avversari è massimo, naturalmente con qualche rara eccezione. Il terzo tempo del rugby, dove i giocatori delle due squadra dopo essersi battuti con vigore si ritrovano per festeggiare insieme, è un mito irrangiungibile per le altre discipline sportive dove, spesso, a fine partita è il rancore a prevalere. Peccato che uno sport dai contenuti educativi così elevati non trova grande spazio all’interno del CSI. Solo qualche esperienza interprovinciale. Poco spazio e pochi praticanti purtroppo non solo nel CSI. In televisione e sui giornali si parla di rugby solo in occasione del torneo “Sei nazioni” e, solo da qualche anno, dei campionati mondiali. Sul nostro territorio è viva l’esperienza del Rugby Vallecamonica che da sempre promuove i valori di uno sport sano ed educato. In questi giorni è stato pubblicato il bando del sodalizio sportivo che abbina il merito scolastico all’impegno sportivo per crescere bravi sportivi anche culturalmente preparati. La società sportiva presieduta da Efrem Zanella ha istituito una borsa di studio alla memoria di Massimo Catarsi, persona di grandi risorse umane ed intellettuali, che si è sempre battuto all’interno del club per coniugare il risultato scolastico e il risultato sportivo. La società, che ha la propria sede a Bienno, ha quindi destinato 2625 euro alle borse di studio per i propri atleti a partire dalla seconda metà dell’anno sportivo 2018/2019 (Febbraio-Giugno). In particolare sarà premiato un rappresentante per ogni formazione delle categorie Under 18, Under 14 e Under 16 con un contributo di 250 euro come rimborso spese. Sono poi state istituite due borse di studio pari a 375 euro per gli Under 16 residenti a Rogno dove si trova il campo di gioco di tutte le formazioni del Rugby Vallecamonica. Stesso trattamento per tre Under 14 sempre residenti a Rogno che si distinguono nell’attività scolastica. Il paletto sportivo per ottenere la borsa si studio è la partecipazione, da febbraio 2019, ad almeno l’ottanta per cento degli allenamenti in programma. Una bella idea. Sappiamo che le nostre società sportive hanno spesso problemi a far quadrare i conti a fine stagione. Perché però non pensare di destinare un po’ delle risorse ad un’iniziativa del genere. Già i comuni distribuiscono contributi agli studenti meritevoli, i gruppi sportivi potrebbero integrare chiedendo la collaborazione alle Amministrazioni Comunali istituendo borse di studio legate all’impegno sportivo. Se poi l’iniziativa viene intitolata al ricordo di un dirigente sportivo ancora meglio. Diventa una testimonianza di come va costruito lo sport educativo. Pensiamoci.