Nei giorni scorsi ho visitato una mostra di una giovane artista camuna, Camilla Gagliardi. Un allestimento dedicato alla violenza sulle donne. Dietro ai volti numeri, un mix tra immagini e dati raccolti dal Centro Antiviolenza di Darfo. Sotto ogni opera dell’artista è stato posto un sacchetto pieno di cenere; mischiati con la cenere dei bigliettini colorati con riportati dei numeri. Il visitatore estrae un biglietto e accostando il colore ad una legenda posta all’inizio della mostra viene a conoscenza della drammatica diffusione in Vallecamonica del fenomeno della violenza sulle donne. Un gesto simbolico quello di sporcarsi le mani mettendole all’interno del sacchetto pieno di cenere. L’artista chiede a tutti di “sporcarsi le mani”, di interessarsi ad un problema purtroppo sottovalutato. Non voltarsi dall’altra parte ma prendere coscienza che non si tratta di un fenomeno lontano da noi, i numeri raccontano tutt’altro. Un bel messaggio proveniente da una ragazza giovane alla vigilia della festa della donna. Sarebbe bello che sui nostri campi di calcio e nelle palestre le squadre femminili del CSI camuno, nel prossimo fine settimana, scendessero in campo con le mani sporche. Anche un semplice segno per richiamare tutti a guardare con più attenzione ai problemi delle donne. “Sporchiamoci le mani”, l’invito rivolto a tutti. Perché no? Un segnale che va allargato oltre questa giornata e anche in altri campi. Prendiamo ad esempio il volontariato. Non stiamo attraversando un momento brillantissimo. È vero i volontari sono tanti ed è immenso il loro impegno in tutti i settori. Ma ci sono problemi legati soprattutto al ricambio generazionale. I volontari hanno sempre più i capelli grigi. Spesso incontriamo gente che ci batte una mano sulla spalla e ci fa i complimenti per quello che realizziamo. Non basta. I volontari invecchiano, c’è poco ricambio. Bisogna che altre persone si “sporchino le mani”, vivano la bellezza del donarsi agli altri. Il richiamo di mettere le mani nel “sacchetto” del volontariato senza la paura di sporcarsi le mani va rivolto a tutti. Le pacche sulle spalle non bastano più.