Quarantacinque anni di impegno nella promozione dell’attività sportiva meritano il massimo riconoscimento del CSI nazionale. La Polisportive Cedegolo ha contribuito a far nascere il comitato camuno del CSI e, soprattutto, ha lavorato nel proprio comune per formare giovani attraverso la pratica sportiva. La consegna del Discobolo al merito è avvenuta nell’ambito dell’Assemblea ordinaria del CSI ospitata nella sala polifunzionale di Cedegolo. Momenti di ricordo e forti emozioni che meritavano, da parte delle società sportive del CSI, una condivisione più partecipata. Aver tolto, per Statuto, la responsabilità ai gruppi sportivi di approvare il bilancio consuntivo ha fatto venir meno anche l’interesse e inciso sulla partecipazione. Solo una dozzina di società sportive hanno partecipato ai lavori dell’assemblea, peccato è stata un’occasione sprecata per dibattere su alcuni temi dell’associazione. In apertura dei lavori è stato illustrato il bilancio consuntivo 2018, approvato in settimana dal Consiglio di Comitato. Conti in ordine, leggero avanzo ma un campanello di allarme suonato dal revisore dei conti “a fronte di costi sostanzialmente invariati continuano a contrarsi le entrate ordinarie. Le entrate di natura straordinaria sono quelle che consentono il conseguimento di un risultato positivo.” In sostanza sono stati i contributi di enti e di privati a salvare i conti del CSI Vallecamonica; situazione positiva per l’interesse nei confronti dell’attività promossa dal CSI ma preoccupante perché queste entrate non sono certe e possono oscillare di anno in anno. Le entrate calano per la diminuzione dei tesserati e per il calo delle squadre in alcuni settori sportivi. Da diversi anni il Consiglio di Comitato ha mantenuto invariati i costi per le società sportive, se il trend prosegue su questa falsariga il Comitato dovrà chiedere ai gruppi sportivi dei sacrifici. Chiusa la parte dedicata all’analisi dei numeri del bilancio e dell’attività sportiva i lavori dell’assemblea sono entrati nel vivo con la relazione del Presidente. “Le radici e le ali” il titolo dell’intervento letto ai delegati. “Il significato delle radici è in parte scontato. In questa ricorrenza non si possono dimenticare le radici della nostra associazione in Vallecamonica. Quando nel 1979 alcune società sportive hanno difeso la presenza sul territorio del CSI scegliendo l’autonomia da Brescia. Una decisione lungimirante che ha visto negli anni crescere l’attività con la promozione di discipline sportive sconosciute nella valle, svilupparne altre che muovevano i primi passi, rafforzare la presenza di attività sportive storiche. In questi quarant’anni il CSI ha contribuito a formare centinaia di allenatori e dirigenti sportivi, parecchie decine di arbitri e giudici di gara e, soprattutto, atlete ed atleti. Dobbiamo essere orgogliosi di aver fatto crescere nella nostra zona una cultura sportiva con determinate caratteristiche. Oggi premiando la Polisportiva Cedegolo celebriamo una parte importante di questa storia; una delle società che ha contribuito a fondare il Comitato camuno e che tra i propri tesserati aveva il primo presidente del CSI Vallecamonica.” Radici che affondano in profondità nel territorio camuno. “Negli anni ottanta e novanta le maggiori recriminazioni erano per il disinteresse di enti ed associazioni nei confronti del CSI e più in generale della pratica sportiva ritenuta marginale rispetto ad altre attività. Rapporti difficili sintetizzati nella richiesta/slogan “Meno fognature, più impianti sportivi” che più volte abbiamo proposto agli amministratori locali del tempo. Di passi in avanti ne sono stati fatti parecchi grazie all’autorevolezza acquistata sul campo dalla nostra Associazione. Il messaggio della nostra proposta è stato colto e le richieste di collaborazione crescono di anno in anno. Comunità Montana, Amministrazioni comunali, Istituti scolastici, l’ATS della Montagna, la rete Antiviolenza della Vallecamonica, la Caritas, la Polisportiva Disabili Valcamonica e altre associazioni dialogano con noi e collaborano in alcuni progetti. Un’autorevolezza apprezzata anche dalle aziende camune che si avvicinano al CSI scoprendo, con sorpresa, una radicalizzazione profonda nel territorio.” La relazione partendo da queste considerazioni molto positive ha posto poi molti punti di domanda all’associazione. “Non possiamo però restare esclusivamente aggrappati alle radici, guardarci allo specchio e ripeterci che siamo bravi. Non basta più. La storia è fatta di rapidi cambiamenti e il CSI si deve adattare a questi mutamenti. Sono cambiate le società sportive, è cambiato il modo di fare attività. Dobbiamo mettere le ali per restare al passo. A partire dall’attività sportiva, è quello il cuore del nostro progetto. Una constatazione banale che spesso tendiamo a dimenticare. Abbiamo chiesto alle società sportive di alzare il livello del loro impegno ma il Comitato ha fatto altrettanto?”. Riflessione da sviluppare all’interno dei vari settori sportivi per dare delle risposte alle società sportive che nel tempo hanno sviluppato una forte coscienza associativa grazie anche ai corsi di formazioni promossi nel corso degli anni. Condivisione, dialogo, confronto, attenzione, sono le parole d’ordine del prossimo futuro. “Non sottovalutiamo quanto ci dicono le società sportive, dialoghiamo il più possibile senza preconcetti.” Può reggere la struttura dell’associazione alla sollecitazione a fare di più e meglio rispetto al passato? “Da alcuni anni parliamo della crisi del volontariato; sono sempre gli stessi, non c’è ricambio. Non può essere un alibi. Da una parte dobbiamo chiamare le società ad essere più attive all’interno del Comitato; commissioni, arbitri giudici, consiglieri di comitato, responsabili di settore, i gruppi sportivi devono prendere coscienza che serva una mano se si vuol mantenere questo livello d’impegno. Dall’altra parte abbiamo un “tesoretto” di allenatori e dirigenti under 30 che va valorizzato e sul quale puntare per il prossimo futuro.” Il pericolo, secondo il Presidente, è quello di trovarsi nella stessa situazione di a Sam Bartram, portiere del Charlton nel derby tra Chelsea e Charlton giocato il 25 dicembre 1937 a Londra. “Trovarci da soli in mezzo alla nebbia, fieri di aver difeso la nostra porta e convinti di avere una squadra fortissima, quando la partita era già finita da mezz’ora”. Il dibattito ha visto intervenire i Presidenti dell’Aido Artogne, Roberta Maffi, del G.S.O. Darfo, Ettore Laini, e della Polisportiva Oratorio Piancamuno, Marco Ravelli. Sono emerse alcune problematiche nella gestione dell’attività sportive, richiesta la mano più pesante sulle bestemmie, evidenziate le difficoltà nel ricambio dei dirigenti dei gruppi sportivo e quella nel trovare allenatori, refertisti ed accompagnatori, sottolineati i problemi del settore tennistavolo, richiesto un “alleggerimento” nei premi dell’atletica, suggerite alcun modifiche nei regolamenti dell’attività polisportiva e una diversa modulazione dei calendari della pallavolo per risolvere i problemi della carenza di arbitri. È intervenuto anche Renato Picciolo, primo Presidente del CSI camuno e attualmente impegnato nella direzione tecnica nazionale del CSI. Emozione ed orgoglio per la festa dei 45 anni di fondazione della Polisportiva Cedegolo, che ha segnato gran parte della sua vita, e per il riconoscimento nazionale assegnato al gruppo sportivo. Ha ribadito quanto di buono ha fatto e sta facendo il Comitato CSI camuno invitando ad essere meno pessimisti e a proseguire su questa strada. Prima della consegna del Discobolo al merito ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale il sindaco Aurelia Milesi che ha ringraziato i volontari della Polisportiva Cedegolo allargando il ringraziamento alle decine di persone del paese impegnate nel volontariato. Una festa doppia per Cedegolo che con la Polisportiva taglia il traguardo dei 45 anni di attività mentre l’U.S. Grevo festeggia i 35 anni di fondazione. Commozione ed emozione per il saluto portato all’assemblea dal Presidente della Polisportiva Cedegolo Antonio Petroboni. Una rapida escursione nella storia del gruppo sportivo con la coincidenza singolare di alcune date e di alcuni numeri. Parole che hanno dato all’assemblea la consapevolezza di essere nel giusto ad assegnare questo riconoscimento ad una realtà che ha operato ed opera per il bene del CSI e della propria comunità.
Per una singolare coincidenza per la Chiesa oggi è la domenica della festa, ha ricordato don Battista Dassa nella S. Messa celebrata nella sala polifunzionale al termine dell’Assemblea. Le parole del Vangelo sono significative nella giornata dedicata all’incontro del CSI: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". Al termine della celebrazione l’Assistente ecclesiastico del CSI camuno ha letto l’impegno scritto per l’Azione Cattolica da don Primo Mazzolari. Parole valide ancora oggi per chi si impegna, a diverso titolo, all’interno dell’associazione. “Ci impegniamo noi e non gli altri unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto né chi sta in basso, né chi crede né chi non crede. Ci impegniamo senza pretendere che altri s’impegnino, con noi o per suo conto, come noi o in altro modo. Ci impegniamo senza giudicare chi non s’impegna, senza accusare chi non s’impegna, senza condannare chi non s’impegna, senza disimpegnarci perche altri non s’impegna. Ci impegniamo perche non potremmo non impegnarci. Non ci interessa la carriera, non ci interessa il denaro, non ci interessa la donna o l’uomo se presentati come sesso soltanto, non ci interessa il successo né di noi né delle nostre idee, non ci interessa passare alla storia. Ci interessa di perderci per qualche cosa o per qualcuno che rimarrà anche dopo che noi saremo passati e che costituisce la ragione del nostro ritrovarci.” Appuntamento con le società sportive, sperando in numeri più consistenti, domenica 9 giugno a Piamborno in occasione della festa del quarantennale del CSI camuno quando i Presidenti saranno chiamati, nel corso di un’assemblea straordinaria ad approvare il nuovo Statuto dell’associazione.